Una somma di piccoli “come”
Recensione del Manuale di psicologia di comunità. Teorie, metodi, esperienze per il benessere delle società contemporanee di Donata Francescato e Manuela Tomai, editore Carocci
Di Valentina Albertini
Quando ho saputo che Donata Francescato sarebbe stata presente allo Csapr per un seminario sono stata felicissima di iscrivermi: devo il mio avvicinamento alla psicoterapia sistemica alla mia passione universitaria per la psicologia di comunità, e i lavori della professoressa Francescato hanno accompagnato questo percorso.
Ho sempre pensato che la psicologia di comunità avrebbe tantissimo da insegnare alla psicoterapia sistemica, e viceversa. Troppo spesso invece immaginiamo questi setting come estranei e separati da sé, con la sensazione che la psicoterapia paghi lo scotto di essere stata troppi anni sdraiata sul lettino come esperienza appannaggio dei ricchi, aumentando i pregiudizi e allontanando le reciproche pratiche. Dall’altro si tende a pensare che la psicologia di comunità lavori nei contesti “persi”, laddove la psicoterapia non arriva o non può essere sostenibile.
Insomma, un gioco di reciproci pregiudizi difficili da scardinare, che sottovalutano il potere trasformativo della collettività ma allo stesso tempo sottovalutano il potere che un cambiamento psicoterapeutico individuale o familiare può avere sulla comunità perché come diceva Robin, “Ogni rivoluzione inizia con un incontro a due”.
Mi sono quindi avvicinata al manuale di Donata Francescato e Manuela Tomai con questa lente bifocale, osservando se i tempi fossero maturi per un avvicinamento.
Scrivere un manuale non è mai cosa facile, perché per ogni teoria, autore, progetto he selezioni ne devi escludere altrettanti. È un lavoro scientifico rigoroso e di responsabilità, allo stesso tempo certosino e mastodontico.
E, in linea con le mie aspettative, devo dire che a Donata Francescato e Manuela Tomai questo lavoro è riuscito benissimo. Il manuale rappresenta una pietra miliare nel campo della psicologia applicata alle dinamiche comunitarie. Questo testo, frutto di anni di ricerca e di esperienza sul campo, offre una visione completa e approfondita di come i principi psicologici possano essere applicati per favorire il benessere collettivo e la coesione sociale. Francescato e Tomai riescono a integrare teorie classiche della psicologia con metodologie innovative, mettendo in evidenza l’importanza della partecipazione attiva dei membri della comunità nei processi di cambiamento e sviluppo. Il testo è ricco di casi studio, esempi pratici e strumenti operativi che facilitano la comprensione e l’applicazione pratica dei concetti presentati.
Il manuale è strutturato in modo tale da guidare chi legge attraverso un percorso che parte dalle basi teoriche della psicologia di comunità, toccando temi quali la resilienza, l’empowerment e la giustizia sociale, fino ad arrivare a problematiche contemporanee come l’integrazione multiculturale, il decolonialismo, l’ambiente e la rigenerazione urbana. Ogni capitolo è accompagnato da un’ampia bibliografia e da spunti per approfondimenti, rendendo il testo una risorsa preziosa non solo per studenti universitari, ma anche per professionisti del settore.
Inoltre, lo stile di scrittura è chiaro e coinvolgente, rendendo la lettura piacevole e accessibile anche a chi non ha una formazione specifica in psicologia.
Dal nostro punto di vista di psicoterapeuti sistemici forse quello che manca nel manuale è un maggiore approfondimento della vicinanza fra intervento di comunità e intervento di psicoterapia nel sistema: ancora forse questi mondi sono lontani ed è necessario uno sforzo ulteriore per avvicinare non solo il mondo della psicoterapia al mondo della psicologia di comunità, ma anche la comunità alla psicoterapia; il nostro lavoro infatti è ancora troppo rappresentato dalla classica psicoanalisi da setting chiuso, quando invece i punti di contatto fra la psicoterapia sistemica e l’intervento sociale e di comunità sono tantissimi. Soprattutto se si analizzano le questioni cliniche dal punto di vista delle relazioni, come l’approccio sistemico insegna.
Una cosa mi ha colpito tantissimo del manuale e di ciò che ha raccontato Donata Francescato per presentarlo: la sua estrema concretezza. Perché quello che è difficile nel nostro mestiere, indipendentemente dal setting di intervento, è trovare non solo la giusta teoria ma anche il COME questa teoria possa venire applicata.
Il manuale su questo è ottimamente strutturato, fornendo tantissimi esempi pratici di connessione fra la teoria e l’esperienza, in particolare descrivendo come gli psicologi di comunità e esperti ambientali promuovano nei corsi a scuola in presenza e online come alimentare nei ragazzi il desiderio di attivarsi per lottare contro i cambiamenti climatici e la giustizia climatica. Come con l’Analisi Organizzativa Multidimensionale Partecipata, esaminando le interazioni tra dimensioni strutturali, funzionali, psicodinamiche e psico-ambientali di associazioni di ogni tipo si possono individuare i cambiamenti che favoriscono sia il raggiungimento degli obiettivi organizzativi che il benessere degli operatori. Particolarmente interessante nella nostra era digitale capire come la formazione empowering esplorando non solo i nostri romanzi familiari ma anche i nostri ‘romanzi mediatici” ci aiuta a comprendere che cosa vediamo nei social trasforma chi siamo e a progettare futuri plurimi.
È “una somma di piccoli come” che può aiutare chiunque si appresti a lavorare nel contesto psicoterapeutico individuale, familiare, sociale e comunitario.